Modelli e metodologie formative
La società dell'informazione è interessata da importanti cambiamenti. L'avvento delle nuove tecnologie, richiede forti investimenti tanto nelle risorse umane quanto in innovazione tecnologica; l'evoluzione dei processi produttivi e dei sistemi organizzativi comporta nuovi modelli e metodologie formative.
Di qui la ricerca alla sperimentazione di nuovi modelli e metodologie formative capaci di coinvolgere fortemente i partecipanti e facilitare i cambiamenti individuali, organizzativi e tecnologici.
Pertanto ogni mio processo formativo può essere suddiviso in 4 tappe cronologiche e logiche, omogenee al loro interno, sia per gli obiettivi ed i sub-obiettivi che si prefiggono, sia per gli "attori" organizzativi che ne sono coinvolti e si per l'omogeneità dell'infrastruttura tecnologica da utilizzare.
Nel processo formativo il passaggio dall'analisi dei bisogni alla esplicitazione degli obiettivi didattici rappresenta, sempre secondo un mio punto di vista, un momento cruciale. In questa fase si realizza la congiunzione tra l'analisi della situazione organizzativa e l'intervento formativo.
L'analisi dei bisogni formativi
Nel processo formativo il passaggio dall'analisi dei bisogni alla esplicitazione degli obiettivi didattici rappresenta un momento cruciale.
In questa fase si realizza la congiunzione tra l'analisi della situazione organizzativa e l'intervento formativo.
L'obiettivo generale di apprendimento è composto da più sottocapacità specifiche che in termini di progetto di apprendimento vanno scomposte consapevolmente e messe in sequenza logica di apprendimento.
Obiettivi formativi
Per obiettivo si intende la performance che i discenti devono essere in grado di mostrare per essere considerati competenti; descrive il risultato che l'istruzione si prefigge piuttosto che il metodo didattico, la prestazione mostrabile visibilmente come risultato in uscita dell'apprendimento avvenuto.
“L’obiettivo meglio formulato è quello che descrive la performance intenzionale del discente con tanta chiarezza da escludere malintesi” (Robert Mager).
Devono essere tenuti presenti tre aspetti:
- la performance (ciò che il discente deve essere in grado di fare)
- le condizioni (il contesto-situazione entro cuideve essere realizzata la performance)
- il criterio (i parametri di misurazione della prestazione accettabile)
La definizione puntuale degli obiettivi didattici specifici permette di individuare le metodologie didattiche più adeguate per il raggiungimento di ogni obiettivo ed inoltre facilita enormemente il momento della valutazione dei risultati di apprendimento.
Il momento attuativo della formazione
Si tratta di tradurre in pratica il progetto formativo apportando tutti gli aggiustamenti, adattando e riadattando percorso e metodi senza perdere di vista gli obiettivi.
La valutazione dei risultati
La verifica di apprendimento L'obiettivo di questa fase è, all'interno dell'attività formativa, quello di validare o verificare con opportuni strumenti l'avvenuto apprendimento I soggetti coinvolti sono: i discenti/partecipanti.
La verifica di trasferimento, ovvero di uso lavorativo dell'apprendimento o valutazione d'impatto.
Rispetto all'organizzazione, l'obiettivo è quello di verificare il reale utilizzo, durante la normale attività lavorativa, dell'apprendimento acquisito, coinvolge:
- discenti/partecipanti
- committente e/o organizzazione
- "utenza"
Le metodologie didattiche
L'insegnante è "produttore" e "venditore" di modelli di apprendimento.
Nella mia attività convivono due valenze:
- Acquisizione (studio) e produzione (ricerca e sperimentazione) di contenuti
- Vendita e trasferimento dei contenuti stessi ai discenti.
La competenza contenutistica garantisce il prodotto, l'oggetto dell'apprendimento.
Le attitudini pedagogiche (stili) e le competenze metodologiche garantiscono il trasferimento di conoscenze/abilità ai discenti.
La lezione
La metodologia della lezione costituisce lo strumento più appropriato per trasmettere regole generali, ripetitive, "regole d'ordine"
Dal punto di vista degli obiettivi generali di apprendimento la lezione risponde all'organizzazione teorica della conoscenza.
La lezione teorica necessita di metodologie di validazione pratica per stabilizzare l'apprendimento con memoria emotiva e rinforzare la sua trasferibilità.
La metodologia della lezione è utile in tutti quelle situazioni di apprendimento nella quali si stima prioritario trasmettere glossari, informazioni e modelli cognitivi da parte di chi li possiede (docente) rispetto a chi non li possiede (discenti).
Dal punto di vista della prospettiva proposta ai discenti, la ricerca d'aula, il caso e la simulazione propongono momenti di informazione, elaborazione, decisione socialmente attivanti, questo aspetto porta a definire le metodologie:
- Passive = lezione
- Attive = la ricerca d'aula, l'analisi dei casi e la simulazione
La ricerca d'aula
Si pone l'obiettivo di riorganizzare i percorsi di apprendimento avvalendosi delle informazioni e delle capacità di elaborazione possedute dai partecipanti di una attività di formazione.
Il docente definisce il campo di ricerca e costruisce percorsi in grado di favorire diagnosi ed elaborazione avvalendosi delle capacità protagonistiche dei partecipanti.
La griglia di analisi è lo strumento indispensabile per tutte quelle attività o momenti formativi che traggono informazioni o riflessioni dalle esperienze dei partecipanti.
Le simulazioni
La metodologia delle simulazioni si pone come la più attiva tra le metodologie cosiddette "attive", in quanto richiede ai discenti di "giocare" e "recitare" in prima persona un situazione di governo di fenomeni e/o relazioni complesse.
La simulazione attraverso un contesto ludico ed il camuffamento della realtà, creano un "clima protetto" all'interno del quale è possibile apprendere utilizzando gli errori come opportunità di apprendimento e di non patirne i vincoli penalizzanti caratteristici delle situazioni reali.
Il gioco di simulazione stimola la memoria emotiva e fisica come in tutte le situazioni che implicano un coinvolgimento psicocorporeo, ma contemporaneamente proprio perché è un gioco, tutela da stati emotivi di paura o di timore legati alla possibile penalizzazione per gli eventuali errori commessi.
Alcuni esempi di simulazioni:
Training group Outdoor - Individuano il "gruppo" come ambiente significativo di apprendimento
- le esercitazione hanno come oggetto fenomeni o processi fondamentali quali la gruppalità, la fiducia sociale, le leadership, l'organizzazione sociale, la competitività, l'emulazione, la comunicazione implicita, i climi collaborativi ecc..
- le proposte formative tendono a mobilitare le energie psicofisiche dei partecipanti in modo da coinvolgere più la sfera cognitiva emotiva che quella relazionale.
Role playing - Scelta del modello cognitivo
- Stesura dello scenario di azione
- Stesura delle condizioni di ruolo e cenni recitativi delle parti
- Stesura della scheda di orientamento ed osservazione
Business games.
Metodologia tra terapia ed apprendimento basata su teorie e dinamiche di gruppo di ambiente psichiatrico e di ambiente addestrativo bellico che la utilizza al fine di sviluppare coesione ed appartenenza negli equipaggi di aerei bombardieri. Di durata significativa (6 giorni media) vissuta in full immersion con l'obiettivo di verbalizzare i processi sociali messi in atto dai partecipanti durante la convivenza. E' indispensabile la presenza di un trainer che vigili sulle dinamiche relazionali e sul raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
sotto questo nome sono classificate metodologie di apprendimento accomunate dalle seguenti caratteristiche:
E' tra le simulazioni quella più facilmente utilizzabile in aule di formazione, riesce ad accomunare pregnanza significativa dell'apprendimento attivo con una adeguata garanzia di ancoraggio e focalizzazione agli obiettivi didattici. Richiede ai partecipanti la recita di una situazione analogicamente inerente le finalità dell'apprendimento progettato.
Cosa serve nel role playing:
Simulazioni che uniscono caratteristiche proprie delle simulazioni tecnologiche con quelle del role playing. Mettono alla prova i discenti sulle loro capacità tecnico/logiche di usare modelli complessi per la gestione di fenomeni aziendali significativi (analisi costi/benefici,sistema budgettario etc.). E' una simulazione molto strutturata con l'interpretazione di ruoli aziendali ben definiti, che vede i discenti organizzati in squadre.